Juventus in borsa, la situazione resta negativa
Non c’è tregua per la Juventus che incassa un altro brutto colpo. Come se non bastasse già la sentenza della Corte d’Appello FIGC, che ha disposto una penalizzazione di 15 punti in classifica alla F.C. Juventus Spa per l’indagine sulle plusvalenze, un’altra notizia negativa si aggiunge per una delle squadre leader della Serie A.
Questa volta la stangata arriva dalla Borsa di Milano, con il crollo del titolo azionario bianconero, che ha registrato nei giorni scorsi un calo teorico dell’11,2% al momento dell’apertura delle contrattazioni, con un impatto che non è solo economico sull’azienda sportiva, ma anche psicologico sui tecnici e sui calciatori e, a cascata, sui tifosi e sul sistema delle quote che si può osservare anche sui siti di scommesse con bonus benvenuto.
Crolla il titolo azionario della Juventus
La notizia risale a qualche giorno fa ed è ancora un tasto dolente per la Juventus:il club non è riuscito a fare prezzo in apertura, con un conseguente crollo in Borsa dell’11,2%. All’avvio delle contrattazioni, infatti, la Juventus non è riuscita a fare prezzo in Borsa, dunque gli scambi sono iniziati solo alle 9:30, fatto che ha inevitabilmente registrato perdite esose. Inoltre, il titolo Juventus è entrato in contrattazione con volumi doppi rispetto alla media giornaliera nel giro di una sola ora di scambi.
Il motivo di questa difficoltà è facilmente imputabile alla decisione della Corte d’Appello FIGC, che ha recentemente sottratto ben 15 punti in classifica al club torinese, da scontare nella corrente stagione sportiva. Un provvedimento atto a penalizzare la Juventus perle indagini sulle plusvalenze e che si aggiunge alle severe inibizioni a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, per 11 dirigenti bianconeri (30 mesi a Fabio Paratici, 24 mesi ad Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 16 mesi a Federico Cherubini, 8 mesi a Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Enrico Vellano, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio).
È chiaro che il duro colpo ricevuto dalla stangata finanziaria raddoppia il carico già negativo della situazione sportiva post sentenza. La posizione in classifica, la zona Champions sempre più lontana e i premi di qualificazione che rischiano di sfumare, aggravano ancor più la situazione economica della Juventus; inoltre, l’organigrammasocietario bianconero non è ancora stato definito in tutti i ruoli, dunque la Juventus si ritrova a dover combattere la battaglia giudiziaria con poche forze.
Ma la F.C. Juventus Spa è già all’attacco: ha, infatti, presentato ricorso al Collegio di Garanzia CONI, e non esclude la possibilità di rivolgersi al TAR e al Consiglio di Stato, per fare luce sulla questione dei 15 punti di penalizzazione, in modo da riuscire a sanare anche il crollo dei titoli in Borsa.
E siccome le brutte notizie non arrivano mai da sole, la Juve si ritrova a dover affrontare un altro problema, proprio in uno dei momenti più delicati della sua storia recente e che richiede unione più che mai. La FIGC, infatti, non ha smesso di indagare sulla manovra stipendi, e ha aperto ben due fascicoli sulla questione.
L’ex presidente bianconero dell’era post Calciopoli Giovanni Cobolli Gigli ha persino dichiarato di temere più il danno inflitto alla squadra dalla manovra stipendi che dalle plusvalenze: “La storia si ripete. Nel senso che la Juventus potrebbe essere soggetta a penalizzazioni come con Calciopoli, ma qui gli argomenti sono completamente diversi: Calciopoli investigava i rapporti non sani tra le squadre e gli arbitri, qui invece è un discorso che riguarda le plusvalenze”, aggiungendo che “Il discorso sugli stipendi tocca anche il penale, in attesa che la Uefa si pronunci. Il nuovo CDA della Juve è sicuramente investito da diverse problematiche molto difficili. La cosa più preoccupante riguarda la manovra stipendi, perché potrebbe esserci un discorso di falso in bilancio”.Cobolli Gigli ha anche commentato i 15 punti di penalizzazione ai danni della Juventus: “Aspettiamo che la Corte d’Appello della FIGC faccia uscire il suo ricorso per capire le motivazioni per cui solo la Juve ha avuto 15 punti di penalizzazione e le altre squadre no. Intanto la Juve ha fatto ricorso al CONI”.